Le attività commerciali e industriali che producono generi alimentari possono ricevere uno sconto sulla tassa sui rifiuti (TARI) se decideranno di cedere alcuni dei loro prodotti agli indigenti.
Tale possibilità è stata prevista dalla Legge n. 166 del 19 agosto 2016. A decidere di volta in volta se applicare la riduzione saranno i singoli Comuni.
La Legge anti-spreco alimentare
La Legge n. 166/2016, o legge anti-spreco, è stata adottata per limitare lo sperpero nelle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici e di altri prodotti. Le modalità con le quali la legge intende perseguire questi obiettivi sono proprio, innanzitutto, “il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari”, e dei prodotti farmaceutici, “a fini di solidarietà sociale, destinandole in via prioritaria all’utilizzo umano”. A queste due linee guida si aggiunge la promozione “del riuso e del riciclo” e l’attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione dei consumatori.
La riduzione sulla tassa dei rifiuti
L’iniziativa per lo sgravio fiscale, come si è accennato, è delegata ai singoli Comuni. All’art. 17 della Legge anti-spreco si legge infatti che “il Comune può applicare un coefficiente di riduzione” della tariffa sui rifiuti “proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione“. Nessun numero preciso per ora, quindi, né l’obbligo per le singole amministrazioni di applicare lo sconto sulla TARI in ogni circostanza. Si tratta, tuttavia, di un’iniziativa che ha raccolto numerosi consensi.